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Le parole che curano e accompagnano

“Parole, parole” cantava Mina. Parole che donano, parole che amano, parole che feriscono, parole che addolorano, parole sussurrate, urlate, parole non pronunciate, non sentite, non viste. Le parole raccontano di noi, narrano la nostra vita e chi ci ascolta può avere differenti reazioni, differenti feed back e differenti risposte o non risposte. Il dialogo è composto da una narrazione a più voci e la narrazione alimenta qualsiasi comunità umana così scrive Luigi Colusso.

Siamo composti di narrazioni interiori, ascoltiamo un <<maestro interiore>> così dice l’autore, e solamente attraverso il confronto con gli altri possiamo essere aperti al cambiamento, a rivedere giudizi, valori, valutazioni che possono essere orientate verso soluzioni più appropriate ed efficaci.

Luigi Colusso, medico, psicoterapeuta, formatore, promotore del mutuo aiuto per diversi temi della salute, è autore di testi e articoli inerenti al tema, tra cui Il colloquio con le persone in lutto (Erickson, 2012). Nel 1999 ha dato vita al progetto <<Rimanere insieme>>, servizio dedicato alle persone in lutto, in seno all’Advar di Treviso, servizio di cui oggi è responsabile la dott.ssa Paola Fornasier. È stato promotore nel 2015 del Tavolo provinciale per la prevenzione dei gesti suicidari per la provincia di Treviso. Fra i vari incarichi ricoperti in enti e associazioni si conta il ruolo di direttore del Dipartimento delle dipendenze dell’Azienda Sanitaria trevigiana e di docente per l’Università Cattolica in specifici Laboratori.

Di fronte all’ inatteso. Per una cultura del cordoglio anticipatorio è l’ultimo libro scritto da Luigi Colusso, il primo libro in italiano dedicato all’argomento. Viene trattato un tema centrale per la nostra vita, il cordoglio anticipatorio. Questo termine è entrato a far parte del dibattito all’interno della comunità scientifica ed in quella degli operatori sociosanitari afferenti a vari servizi solo di recente.

L’autore descrive il cordoglio anticipatorio come un sentimento che può divenire perturbante, quando si prefigurano eventi con i quali non c’è confidenza sebbene propri della storia naturale umana e deve decidere come affrontarli. Il cordoglio anticipatorio permette di trasformare la negatività, l’inerzia e la fuga in spinta motivazionale. Inoltre, da modo alla persona di affrontare gli accadimenti non quando sono avvenuti o subito dopo ma anticipatamente nel prima per poter gestire in modo funzionale le angosce e le proiezioni negative.

Il libro è di grande attualità, l’autore ci conduce in un viaggio di riconoscimento, interpretazione ed indirizzamento dei sentimenti e delle reazioni grazie all’utilizzo dello strumento chiamato cordoglio anticipatorio.

In questo tempo vi è la forte necessità di narrarsi, l’autore ci conduce durante l’intervista ad un cammino di narrazione diversa, una narrazione che ci permetta un cordoglio anticipatorio.

Come riconoscere, interpretare e indirizzare l’insieme di sentimenti e reazioni che si manifestano in noi in previsione di eventi futuri?

L’autore ci presenta la figura del guaritore ferito e delle potenzialità che offre alla comunità. Lo strumento del cordoglio anticipatorio può essere usato in vari ambiti: minori e scuola, anziani, persone in lutto, famiglie con disabilità ecc.

L’autore ci racconta l’utilità del suo testo per la comunità ed in particolare come essere consapevoli delle proprie risorse e come superare la rigidità e le difese con la delicatezza e la gentilezza.